Lo sport è un potente collante, che unisce le persone aldilà delle difficoltà apparenti. Mercoledì 29 gennaio è andata in scena la testimonianza di tutto ciò, con il passaggio della fiaccola olimpica a Gradisca d’Isonzo in occasione degli Special Olympics 2020, giochi invernali riservati a persone con disabilità intellettive in corso quest’anno a Sappada fino al 9 febbraio.
Pochi giorni prima che la celebre località sulle Dolomiti friulane accogliesse la quattro giorni di gare, ospitando oltre 500 atleti da tutta Italia, la manifestazione ha toccato anche la cittadina isontina, coinvolgendo lo Sci Club Due di Ronchi dei Legionari, le scuole elementari e medie locali e le associazioni sportive del territorio. Per l’occasione, anche la Sezione AIA di Gradisca ha preso parte alla manifestazione.
Una piccola rappresentanza degli arbitri era quindi tra il folto pubblico accorso, che ha applaudito l’arrivo della torcia e la successiva accensione del braciere olimpico, come la più classica delle staffette olimpiche. Sul palco, a raccontare cosa sono gli Special Olympics e la loro importanza per chi, comunemente, viene visto “diverso” per le sue disabilità, sono saliti i responsabili e ragazzi del Cisi (Consorzio isontino servizi integrati), che da anni aiuta moltissime persone con mancanze sensoriali.
A portare i saluti da parte delle autorità locali e dello sport regionale c’erano l’assessore allo sport di Gradisca, Stefano Capacchione, e il presidente del Coni del Friuli Venezia Giulia, Giorgio Brandolin. Al termine della mattinata, la “carovana” si è spostata sul confine tra Gorizia e Nova Gorica, in Slovenia, toccando la suggestiva piazza della Transalpina a cavallo tra i due Stati.