












A seguito di una gran affluenza di ragazzi e ragazze che lo scorso ottobre hanno iniziato il Corso Arbitri presso la sede di Gradisca d’Isonzo, la locale Sezione ha immesso nel proprio organico ben 35 nuovi fischietti. Di questi, 14 beneficiano del doppio tesseramento e 9 sono ragazze. Attualmente, quindi, il movimento nell’Isontino sale a 194 associati.
I test, come da prassi, si sono svolti in due fasi: la prova scritta, composta dai quiz regolamentari, e quella orale, costituita da una discussione sulla prova scritta e un colloquio con la Commissione. Per facilitare i lavori, il gruppo è stato diviso in due sessioni: la prima con 18 candidati ha visto la Commissione composta da Giovanni Petronio (Presidente), Daniele Simon e Giuseppe Celentano (Componenti) e Dzenan Meskovic (Segretario). I restanti 17 candidati erano nella seconda sessione, con Daniele Brandolin al posto di Celentano.
Così, Andrea, un ragazzo che beneficia del doppio tesseramento, ha commentato: “Ho deciso di iniziare il Corso perché, siccome mi piace il calcio, mi interessava approfondire il Regolamento e mi piaceva il fatto di avere una certa autorità e responsabilità nel dirigere una gara. Non ho grandi aspettative, cercherò di arbitrare meglio che posso, mettendoci tutto me stesso, e poi, se i risultati dovessero arrivare, ancora meglio”.
Invece, Mattia: “Ho deciso di incominciare il corso perché ho iniziato ad interessarmi alla figura dell’arbitro guardando le partite di mio fratello. Credo, inoltre, che fare l’arbitro aiuti a migliorare caratterialmente”.
Infine, Gioia, una delle 9 ragazze neo ammesse, ha così commentato: “Ho deciso di fare il corso perché volevo provare a mettermi in gioco in questo nuovo sport. Non ho sempre seguito il calcio, lo ammetto, ma mi ha sempre incuriosito molto la figura in campo che non fa parte dei giocatori, ovvero l’arbitro. Spero di trovarmi bene in Sezione e di poter mettere in pratica sul campo quello che ho imparato dal Regolamento e dal corso in generale. Sono sicura che sarà una bellissima esperienza”.
Nel dettaglio, i nuovi fischietti sono: Andrea Toscano, Mattia Ciuffreda, Gioia Battistella, Sara Boccarosa, Boutania Boufane, Andrea Calvelli, Cristiano Paolo Demori, Adohan Di Fede, Jacopo Faganel, Victoria Franceschinis, Erik Legisa, Nicolò Calogero Mantese, Nicolò Marini, Davide Mauro, Giosuè Pangrazzi, Giacomo Persolia, Fabio Plet, Mattia Polloni, Simone Segatto, Emily Battilana, Riccardo Blasizza, Riccardo Carminio, Christian Cipolat, Daniele Di Gambattista, Rocco Dicosola, Carlotta Franco, Thomas Inglese, Michele Marchesan, Giacomo Massi, Elisa Peternich, Alessandro Viotto, Daniel Vitobello, Ginevra Vittorelli, Giulia Zampar e Christian Zotti.
Fonte: www.aia-figc.it
Nella serata di lunedì 21 novembre, la nostra Sezione ha avuto l’onore di ospitare il fischietto di Serie A Federico La Penna, proveniente direttamente da Roma. L’incontro si è svolto presso Palazzo Ghersiach a Villesse, coinvolgendo un’entusiasta platea di arbitri locali.
La serata è stata caratterizzata da un dialogo costruttivo in cui l’ospite ha condiviso preziose esperienze e conoscenze sulle sfide e gli obiettivi che ogni arbitro si trova ad affrontare nel percorso di miglioramento sportivo e umano. La Penna ha affrontato tematiche cruciali, illustrando quali siano gli obiettivi da porsi per crescere sia dal punto di vista tecnico che personale nell’ambito arbitrale.
Durante l’incontro, sono stati analizzati episodi video significativi, offrendo un’opportunità unica per apprendere da situazioni concrete e confrontarsi su soluzioni possibili.
Nel pomeriggio, l’arbitro di Serie A ha arricchito l’esperienza con una sessione di allenamento presso il campo sportivo Cosulich di Monfalcone. La Penna si è unito ai giovani associati, condividendo il campo e la passione per il calcio in un contesto dinamico e formativo.
L’assessore allo sport di Monfalcone, Fabio Banello, ha accolto calorosamente La Penna, sottolineando l’importanza di tali iniziative nel favorire la crescita e l’entusiasmo nell’ambito sportivo giovanile.
Il Presidente del Comitato Regionale (CRA) del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Ros, ha recentemente effettuato una stimolante visita presso la nostra Sezione. L’incontro, tenutosi con entusiasmo e partecipazione, ha avuto luogo all’interno di Palazzo Ghersiach a Villesse con numerosi arbitri impegnati dal Settore Giovanile e Scolastico alle categorie nazionali.
Durante la riunione, Ros ha avuto l’opportunità di interagire direttamente con i membri del gruppo, condividendo conoscenze, esperienze e aggiornamenti sulle ultime novità nel campo dell’arbitraggio. Questa visita ha fornito una piattaforma preziosa per discutere strategie e iniziative volte a migliorare e promuovere lo sviluppo degli arbitri nella regione.
La presenza del Presidente ha contribuito a rafforzare il legame tra il Comitato e la Sezione isontina, sottolineando l’importanza di una collaborazione continua per elevare gli standard arbitrali nella regione. Ha rappresentato così un’opportunità unica per ricevere feedback diretti, chiarimenti su eventuali dubbi e per condividere visioni sul futuro dell’arbitraggio nella regione.
Gli argomenti affrontati durante la riunione hanno spaziato dalla formazione continua alla gestione delle situazioni più complesse sul campo, evidenziando l’impegno costante del CRA nel sostenere e guidare i propri membri.
Nella serata di ieri, si è svolta la prima Riunione Tecnica Obbligatoria della stagione sportiva in corso, che ha visto come relatore Marco Canese (sez. Pordenone), Mentor regionale C11.
Inizialmente, Canese ha ricordato la principale funzione del Settore Tecnico, ovvero quella di formare un gruppo compatto ed omogeneo a livello sezionale, regionale e nazionale, per poi concentrasi sul tema centrale della riunione, uno degli argomenti più complessi del regolamento: il DOGSO e la SPA.
“Il DOGSO è l’acronimo di denying an obvious goal-scoring opportunity, che significa negare un’evidente occasione di segnare una rete, mentre la SPA è l’acronimo di stop a promising attack, ovvero interrompere una promettente azione d’attacco. Non ci sono parametri definiti per stabilire quando un’azione d’attacco possa definirsi promettente – ha detto Canese – quindi, capire di calcio e di tattica diventa fondamentale per un arbitro.
Dopo aver spiegato i diversi provvedimenti disciplinari da adottare in caso di DOGSO o SPA, con l’ausilio di slide riassuntive, l’ospite ha proposto ai presenti un sondaggio online, in cui bisognava selezionare la risposta corretta per ogni video proposto; questi otto video, ritraenti azioni complesse di partite di serie A, sono stati successivamente analizzati, ed hanno visto un lungo e proficuo confronto tra Canese e tutto il gruppo arbitrale.
A conclusione della serata, il Presidente Roberto Semolic ha ringraziato l’ospite a nome di tutta la sezione, ed ha ricordato quanto la preparazione atletica debba andare di pari passo con quella regolamentare, in quanto per essere credibili ed accettati in campo, bisogna essere quanto più vicini all’azione possibile.
Sabato 14 ottobre si è tenuta la cerimonia d’intitolazione degli impianti sportivi di base nel comune di Staranzano alla figura di un arbitro, all’epoca in forza alla Sezione di Monfalcone – ora Sezione di Gradisca d’Isonzo – Medaglia d’oro per le sue benemerenze e vincitore del Premio Barassi come miglior direttore di gara dell’annata sportiva 1956-57: Erminio Piemonte. Fu un fischietto così valido che, nei suoi primi cinque anni di attività, le squadre chiedevano spesso al Presidente della Lega regionale giuliana di fargli dirigere le loro partite.
La cerimonia si è svolta alla presenza del Consigliere della Sezione di Gradisca d’Isonzo Giovanni Petronio, dei parenti più stretti, delle autorità comunali e regionali tra cui il Sindaco di Staranzano Roccardo Marchesan, che ha sottolineato quanto questo impianto sia significativo per tutta la comunità e non solo. Era presente anche il Presidente della locale squadra di Amatori, Michelle Medeot.
Il Presidente della Sezione di Gradisca d’Isonzo Roberto Semolic: “Piemonte è stato un grande arbitro e un simbolo per il nostro movimento, lascerà per sempre un ricordo prezioso. L’intitolazione di questo campo è di grande importanza per tutti noi arbitri”.
“È stato un ottimo padre e un buon marito – queste le parole della figlia Pierina – oltre ad esser stato un grande arbitro. Ha giocato due anni a pallacanestro, prima di scegliere di intraprendere l’arbitraggio. Oltre al raggiungimento di grandi traguardi, mio padre ha fatto qualcosa sia per lo sport nazionale che per quello territoriale. Sono molto contenta ed emozionata per quest’iniziativa: aiuterà di certo i giovani ad avvicinarsi al mondo dello sport”.
Originario di Fiumicello, all’età di 24 anni entrò a far parte dell’allora Sezione di Monfalcone dopo essersi trasferito a Staranzano, dove si sposò ed ebbe tre figli. Dopo soli 5 anni, nel 1941, fu costretto ad abbandonare i campi di gioco per partecipare come caporale maggiore di fanteria alla Seconda guerra mondiale in Croazia. Finito il conflitto, però, è rinata presto la passione di scendere in campo.
Nel 1947, dopo aver superato un esame pratico-teorico, venne infatti ammesso ad arbitrare gli incontri di Serie C, e cavalcò la sua indimenticabile Lambretta per raggiungere i campi di calcio di tutto il Nord Italia. Esordì in Serie B il 9 ottobre 1949, dirigendo Fanfulla-Catania del 5º turno di Campionato. Debuttò invece in Serie A nella stagione successiva, il 10 giugno 1951, dirigendo il derby lombardo Pro Patria-Como.
Nella Stagione Sportiva 1952-53 fu chiamato a dirigere la gara Milan-Sampdoria, davanti a più di 40.000 persone. Proprio in quest’occasione, il fiduciario della Federazione Arbitri Regionali si congratulò con Piemonte negli spogliatoi per la sua impeccabile prestazione. Nel 1955-1956, arbitrò entrambi i derby di Milano. Nella stagione successiva fischiò invece nel derby d’Italia tra Juventus e Inter e quello del Sole, tra Napoli e Roma, sia all’andata che al ritorno.
Inoltre, Piemonte riuscì a dirigere gare anche di livello internazionale, in Paesi come l’Ungheria o la Grecia, e chiuse la carriera arbitrale alla fine della stagione calcistica 1956-1957, arbitrando per l’ultima volta in Serie A il 5 maggio 1957 in Juventus-Palermo 6-4.
Morì all’età di 56 anni, a causa di uno sfortunato incidente stradale di rientro verso casa, proprio con quella Lambretta che lo portava lunedì a lavoro e domenica nei campi di tutt’Italia.
Fonte: www.aia-figc.it
Il primo weekend di settembre è stato dedicato alla preparazione della nuova Stagione Sportiva, con gli arbitri tra le montagne di Forni Avoltri.
Circa 135 arbitri appartenenti alle Sezioni di Gradisca d’Isonzo, Udine e Basso Friuli hanno inaugurato ufficialmente la nuova stagione dopo la pausa estiva con un ritrovo presso il residence Dolomiti a Piani di Luzza, Forni Avoltri. Questo evento è stato un’opportunità per discutere le recenti modifiche regolamentari introdotte con la Circolare n. 1, stabilire le linee guida per la stagione, e condurre test atletici e quiz tecnici.
I Presidenti delle Sezioni, Roberto Semolic (Gradisca d’Isonzo), Cristian De Franco (Udine) e Luigi Cecchin (Basso Friuli) hanno condiviso il messaggio iniziale sottolineando l’importanza di questo raduno regionale, che si prospetta come un periodo di tre giorni dedicato al lavoro, all’impegno e alla concentrazione, finalizzato a favorire l’apprendimento, la crescita e il rafforzamento del settore sezionale.
Tra gli argomenti trattati, è stato presentato un resoconto dell’esperienza vissuta nell’ambito dell’Erasmus Arbitrale da Jacopo Tomadini durante l’Iber Cup, una competizione internazionale giovanile svoltasi in Portogallo dal 4 al 9 luglio. Nel suo intervento, Tomadini ha approfondito le differenze nell’approccio all’arbitraggio tra colleghi di nazionalità diverse, auspicando che tutti possano avere l’opportunità di vivere simili esperienze e interagire con arbitri internazionali, superando le proprie comfort zone.
Dopo la conclusione dei test atletici e dei quiz, è stato il momento di un approfondimento in aula. Luigi Zaninotto, componente del Settore Tecnico della Sezione di Pordenone, ha illustrato l’adattamento continuo del regolamento alle nuove tendenze e alle sfide che emergono nel mondo del calcio. Ha inoltre presentato le modifiche apportate dalla Circolare n.1, con un particolare focus sui falli di mano.
Dal punto di vista formativo, il gruppo ha ricevuto informazioni sulle linee guida per la prossima stagione e ha dedicato un lungo periodo di lavoro sul campo per approfondire due aspetti tattici di grande rilevanza: lo spostamento e il posizionamento in campo.
Le sessioni di lavoro si sono concluse con l’analisi di videoclip di partite giovanili, arbitrate dagli stessi partecipanti e una discussione sull’importanza del processo decisionale e delle metodologie adeguate per affrontare al meglio le partite.
L’articolo su sito nazionale dell’AIA (www.aia-figc.it):
Tre Sezioni unite ripartono insieme: “Non dubitate mai di voi stessi”